Cari amici e colleghi,
in questo 2023, nonostante le ancora troppe difficoltà, il peggio sembra essere passato. Il durissimo periodo del Covid19, sul quale bisognerà ancora vigilare, ha fatto fuoriuscire le migliori qualità e le più qualificate risorse etiche e professionali degli artigiani, degli imprenditori e di chi li tutela e li rappresenta, tra i quali la vostra e la nostra straordinaria Unione che probabilmente, se si valutano obiettivamente rapporti e dimensioni, storia e menzioni di merito si avvia a diventare la più importante Associazione della Lombardia.
Infatti, il lungo elenco dei presidenti, dirigenti, operatori succedutosi in questi lunghi anni è inorgoglito e composto da volti, sembianze ma soprattutto impegno di tanti dirigenti e di tanti amici.
Mi preme, innanzitutto, ricordare con commozione le figure di Mario Bettini, di cui mi sembra di sentire ancora la voce e quella di Achille Vitali.
Mario non faceva parte dell’Unione ma come Presidente della Federazione Regionale era spinto, sollecitato e inorgoglito da una così pregevole realtà tanto da esserne coinvolto. Inoltre, la forte amicizia con il Presidente Nicola Marini ha fatto sì, fino all’ultimo, che la collaborazione sinergica e sensibile verso la categoria abbia favorito un interscambio reclutativo e sindacale, che è quello che necessita.
Mario ci ha lasciato in punta di piedi, forse è ancora lì che aspetta di essere convocato, perché c’è un parere da dare, un problema da risolvere, un atto di generosità da compiere, così come Achille, amico serioso ma bonario, esponente manzoniano in senso di riservatezza e di grande dignità, e poi Alfredo Corrù, Angelo Carelli e Ariano Magli.
Cominciano ad essere troppi gli amici che ci abbandonano nell’impegno, la tristezza a volte ci assale ma il loro ricordo ci spinge a far sì, per quanto possibile, che tutto non sia stato vano e che più aumenta il dolore più cresce la Fede e che ci si ritrova tutti insieme, come da ragazzi, a fare il nostro dovere consapevoli di ciò che è giusto.
Del resto, come nella vita, se si vuole mantenere questo eccellente livello rappresentativo dovuto a una “squadra” composta da grandi elementi che pur provinciale è riuscita a “giocare” in Champions, le sostituzioni debbono essere adeguate. Non è infatti tempo, questo, di volontà, di impegno, è sempre più difficile trovare nelle nuove generazioni la vocazione che contraddistinse la nostra gioventù. Ma, la grande volontà di amici come Giuseppe Catania e fedeli e generosi dirigenti come Gianpiero Angelini ci rassicurano sull’ancora lungo e importante prosieguo rappresentativo.
Un discorso a parte merita il vostro Segretario Generale, Mauro Sangalli, che ormai non possiamo più definire giovane anche se come uomo lo è, che ha raggiunto un livello di maturità che lo fa essere, in tutto il panorama dirigenziale, tra i migliori e tra i più apprezzati.
In questo mio giudizio non si creda la parzialità perché, quando è necessario, Mauro sa essere anche un duro interlocutore.
Queste sue qualità di presenza, di educazione, di competenza e di stima diffusa hanno permesso, con unanimità Confederale, di riconoscere il suo profilo quale meritevole, ai sensi del nuovo Statuto, per garantire una continuità importante, di eleggerlo Presidente di CASARTIGIANI Lombardia, nonché Coordinatore Generale, ad ereditare il prezioso lavoro svolto insieme al grande Mario Bettini.
Abbiamo voluto scommettere, senza remore, su una persona che non lascia dubbi su nessuna qualità etica e dianoetica ed è stata una volontà precipua del Presidente Giacomo Basso che ha ringraziato Nicola Marini, coraggioso e nobile Presidente dell’Unione Artigiani di Lodi, per la formazione e l’insegnamento.
Amici, colleghi, è già Natale, si diffondono e si confondono le luci, i suoni, le risa dei bambini, la Speranza dei cuori e il ricordo di Lei.
Se ci pensate bene c’è molto di artigiano in tutto questo, come ho avuto occasione di dire e di scrivere sul prossimo libro essere imprenditore è un privilegio, essere artigiano è divino perché era il mestiere di Gesù. E allora Buon Natale.
P.S. come ha recensito Vittorio Sgarbi “si dice che quando è terso con l’avvicinamento della sera, quando c’è vento da nord, in quelle terre sempre più orgogliose, leggero si sente un suono, lontanamente, come un sospiro del tempo, che a volerlo è musica di violino. Il violino di Gesù”.
Gesù, figlio di artigiano.
Giacomo Basso